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Guerra e Pace – Episodio 5: Season Finale

Pierre che tenta invano di capire quale vita stia vivendo

Dopo incredibili peripezie e dieci libri messi in mezzo da quando ho letto la prima pagina di Guerra e Pace fino ad oggi, ecco l’attesissimo season finale della prima stagione, ovvero: ho finalmente terminato il primo dei quattro libri.

Autoinvito a nozze

Curiosamente Pierre da quando ha ereditato tutte le ricchezze del conte Besuchov ha finito col farsi tantissime nuove amicizie totalmente disinteressate. Il principe Basilio ha deciso di proteggerlo sotto la propria ala e di trovargli un lavoro di alto profilo in cui non deve occuparsi di nulla in concreto e tutto questo per “eccesso di amore”. Katis, la nipote del defunto conte è passata dal fare di Pierre il destinatario di maledizioni azteche al cucirgli una sciarpa con i colori della sua casa preferita di Hogwarts, menzionando distrattamente che sperava di non essere sfrattata dalla casa in cui aveva vissuto per una vita intera; ottenendo fra l’altro un assegnuccio di trentamila rubli grazie all’intervento di Basilio che sperava così di farle dimenticare quelle loro innocenti battute sul fatto di distruggere l’ultimo testamento di Besuchov prima della lettura. Persino Anna  Pavlovna adesso invitava Pierre alle sue feste come fosse l’ospite d’onore e proprio in questa occasione viene affiancato ad Elena la figlia di Basilio. Un innocente momento di convivialità fra due amici d’infanzia, se non fosse che Pierre intuisce subito che tutti gli ingranaggi dell’alta società russa (gli sguardi degli altri invitati, le parole sussurrate, gli accenni di Anna Pavlovna sulla compatibilità fra segni di acqua e segni di fuoco) si stiano muovendo per portarlo a raggiungere un’unica conclusione: Elena è un ottimo partito. 

Eppure Pierre, l’uomo noto per avere la fermezza di un secchio di anguille gettato sopra una montagna di gelato, tituba, resiste, si oppone agli eventi, complice il fatto che gira voce che tra Elena e il fratello Anatolio sia intercorsa una qualche interazione non esattamente fraterna, una certa parentesi Lannister potremmo dire, che è la ragione per cui Anatolio è stato allontanato di gran fretta. A sciogliere le ambiguità ci pensa il principe Basilio che in occasione dell’onomastico di Elena organizza un party invitando anche Pierre. Ecco che di nuovo l’ambiente dell’alta società cerca di mandare chiari messaggi a Pierre che però non ne vuole proprio sapere di prendere una decisione. Quando anche la canzone del granchio Sebastian accompagnato dal coro si pesci e fenicotteri fallisce, Basilio decide di risolvere la faccenda precipitandosi nella stanza e congratulandosi con Pierre per una dichiarazione che non ha mai fatto e per un felice futuro da sposi. Elena gioisce perché aveva già capito tutto prima di chiunque. Pierre che ce l’aveva sulla punta della lingua per tutta la serata si ricorda dire: “ah già, ti amo!”

Il principe cerca moglie

Sistemata la figlia e avendo pure trovato il modo di far rientrare dalla finestra le ricchezze del conte Besuchov, Basilio si concentra sul figlio infame, Anatolio. Il piano è semplice, andare dal principe Nikolaj Bolkonskij, il padre di Andrea,  e cercare di incastrare la di lui figlia Maria, fin qui descritta come “asina in matematica e molto brutta”. La visita scatena il panico in casa, Maria viene assistita nei preparativi dalla cognata Lise e dall’amica del cuore, la francesina mademoiselle Bourienne che tentano invano di agghindarla in modo convincente. Ne segue una parentesi di costume con acute riflessioni sul fatto che se una ragazza è brutta è brutta e non c’è fiocco o capigliatura che tenga, o sull’esistenza delle ragazze che si anima davvero di una scintilla vitale solo quando nella loro vita entrano gli uomini. Insomma quelle delicate pennellate di femminismo woke degli scrittori del 1800. Comunque sia malgrado la bruttezza o forse proprio grazie a quella, il principe Basilio e Anatolio si convincono di avere la situazione in pugno. Anatolio in particolare continua a fingere interesse verso Maria mentre fa il piedino alla francesina pregustando le ricchezze di casa Bolkonskij; unico ostacolo, la ritrosia del vecchio patriarca Nikolaj a cui non è sfuggito nulla della situazione se non forse il reale motivo per cui è contrario alle nozze e cioè il profondo affetto per la figlia e il desiderio di non essere da lei abbandonato. Maria si illude brevemente che sia arrivata la svolta della sua vita, deflette le insinuazioni del padre sulle reali intenzioni degli ospiti però poi quando scopre Anatolio spupazzarsi la francesina nei corridoi (hashtag #discrezione) capisce l’inganno, rifiuta coraggiosamente la proposta e si impone un futuro di zerbinaggio esistenziale ponendosi come missione della vita quella di far sposare Anatolio alla francesina senza status sociale. Operazione che al di là della sua discutibilità si direbbe ad occhio e croce abbastanza impossibile.

Anatolio a merenda con gli amichetti

Venti di idiozia militare

Il nostro dramma corale targato HBO si sposta ora sui campi di battaglia dove (spoiler) Nicola Rostov farà di tutto per diventare il personaggio più insopportabile della cricca, passando da fanatico della vita militare a vero e proprio incel ante litteram. Il tutto a vantaggio di Andrea che così scivola elegantemente nella categoria “stronzi meritevoli di rispetto”.

E già, perché a casa Rostov non si hanno notizie da tempo. Non sanno infatti che in battaglia Nicola si è congelato di fronte ad un ponte da mettere a fuoco, è stato disarcionato durante una galoppata ingloriosa fracassondosi un braccio, ed è fuggito nella macchia dopo aver lanciato la sua pistola ad un francese a mo’ di boomerang. Ciò finché ai Rostov non giunge una lettera di aggiornamento che rasserena i genitori e l’innamorata Sonia, e permette ad amici e parenti di preparare delle lettere di risposta nonché una bella sommetta di denaro da poter spendere al campo. Ovviamente Anna Michajlovna -che nel frattempo ha trasferito in casa Rostov la sua base operativa senza che nessuno se ne rendesse conto – si prende carico della spedizione del malloppo, perchè figurarsi se non aveva agganci anche nel sistema postale tanto da potersi garantire invio di pacchi “delicati” in massima sicurezza. 

Il denaro per Nicola arriva infatti a Boris, il figlio di Anna, il che crea un ottimo pretesto per far rincontrare i due “vecchi” amici. Nicola comincia a raccontare le vicende sul campo di battaglia ma senza neanche rendersene conto si smarca sempre più intensamente dall’effettivo svolgimento dei fatti, non si parla della sua goffa caduta, della fuga nelle frasche, ma di fendenti eleganti ed energia elettrizzante. Il principe Andrea che aveva preso in simpatia Boris, giunge proprio nel momento in cui Nicola sta raccontando di quando aveva messo fuori gioco quindici francesi con il suo nunchaku, e sedendosi sul divanetto continua ad ascoltare con evidente disprezzo. Nicola se ne rende conto proprio mentre spiega come ad un tratto dal palmo delle sue mani era riuscito a generare un’onda energetica, e notando che persino Boris aveva preso a fischiettare guardandosi intorno facendo finta di non conoscerlo, preso dall’imbarazzo e dalla frustrazione decide di attaccare briga. Vittima designata, Andrea. Grande errore. Nicola lo accusa di essere un figlio di papà senza alcuna esperienza sul campo. Andrea si alza con aria flemmatica, si avvicina a Nicola, gli pulisce la bocca dalle macchie di latte e una volta datogli il ciuccio lascia la stanza consigliando a tutti di dimenticare l’alterco. Nicola torna nei suoi alloggi covando una rabbia focosa e passando l’intera notte insonne con un unico inspiegabile desiderio: che quello stronzo di Andrea potesse un giorno diventare suo amico.

Segue una nuova sezione sul campo di battaglia che potremmo così riassumere: 1) Nicola va matto per lo zar, ha il poster e l’album delle figurine, non gli interessa nulla dell’amore romantico perché il suo imperatore è tutto per lui; poi quando lo vede dal vivo se la fa nelle mutande e si limita a guardarlo da lontano immaginando fanfiction su loro due amicissimi forevah. 2) Ben più importante: tutti credevano che i francesi si fossero ritirati… e invece no. Attaccano a sorpresa le forze russo-austriache e Andrea viene fatto prigioniero e scannerizzato da Napoleone in persona. Il tempo passato stordito sul campo di battaglia però aveva fatto apprezzare ad Andrea l’immensità del cielo, la vita e tutto quanto così che una volta trovatosi da prigioniero di fronte al tanto temuto e rispettato Napoleone, vedendolo così tronfio e soddisfatto dell’altrui sofferenza, l’unica cose che gli viene in mente è: “…certo che Napoleone è proprio basso”.

Citazione:

-”Non parlo di voi, non vi conosco e confesso che nemmeno lo desidero. Parlo in generale di quelli dello Stato Maggiore”

-”E io vi dico invece” lo interruppe il principe Andrea con tranquilla padronanza di sé “che voi volete offendermi e la cosa potrebbe essere facile visto che non avete sufficiente stima di voi stesso; convenite però che il tempo e il luogo sono male scelti. Fra pochi giorni noi tutti dovremo sostenere un duello assai maggiore e più serio.

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