Teorie & Riflessioni su cui non riflettere

Dio meno io uguale vita (l’equazione di Antoine)

Sabato sera con la solita cricca di folli – in formazione invernale quindi ridotta- si è assistito ad un fenomeno curioso: una serata musicale con gruppi di gente gggiovane che fanno musica gggiovane promosso da un associazione cattolica di cui non ho colto il nome – il santissimo sangue o simili-.

Ora, a parte la perplessità creata dalla contemporanea presenza di “boyband alternative” con connessi testi psichedelici  accanto a delle minute suore di cui una che faceva la dj della serata (“Grazie a questi gruppi. Nun ci sunu parule” ) e altre quattro/cinque, più o meno africane (una ha voluto specificare di non esserlo) che hanno abbozzato un ritmo tribale; a parte la presenza di giovani adepti che (con ammirevole convinzione) ballavano come neanche i bambini al primo anno di “grest” al ritmo dell’inno della suddetta associazione (in sostanza la canzone di Cremonini con la parola “Dio” al posto di “Vespa”) ; a parte la totalità della situazione che dimostra come le associazioni cattoliche abbiano un disperato bisogno di p.r. se intendono diffondere il messaggio a qualcuno che abbia un’età superiore ai 5 anni (perché capisco che tu voglia portare “la luce nelle tenebre” ma se lo fai una pila tascabile invece che con una lampada ad olio magari la gente non ti fissa come se fossi uscito da un film di Pupi Avati.) ;

dunque a parte tutto ciò, la cosa più interessante della serata è stata la nota frase : “Dio meno io , uguale vita  presente nella strofa dell’inno.

 

Senza star qui a parlare del significato metaforico di questa espressione (che comunque non mi ha mai convinto del tutto ) e senza essere intenzionati a offendere alcuno –tantomeno i tizi dell’associazione – ci siamo messi a riflettere sul significato matematico di quella frase, e così Antoine (che ricorderete per essere colui che a pasquetta ci tormentava con una pianola giocattolo http://findingkodamas.spaces.live.com/blog/cns!33929119D10A9D1B!206.entry) ha creato la seguente – e geniale – equazione:

 

DIO – IO = VITA     

 

Cioè

 

D * IO – IO = VITA

 

Estraiamo IO

 

IO (D- 1) = VITA

 

IO = VITA

          D-1

 

Se ne deduce che perché il valore della VITA resti elevato, è necessario che D (coefficiente di divinità)  abbia un valore pari a 1> D < 2 .

Che equivale a dire che la religione ottimale per la propria vita è quella che prevede nel suo panteon più o meno un Dio e mezzo.

Se,infatti,  il valore di D fosse negativo (cioè l’ateismo) la vita avrebbe un valore negativo.

Se fosse superiore a 2  (cioè politeismo)  il risultato della sottrazione darebbe un numero tale che effettuata la divisione porterebbe ad una diminuzione del valore VITA. Se il valore di D fosse 1 (cioè monoteismo puro e semplice) avremmo una divisione impossibile.

 

Ergo: nessun Dio o troppi Dei sono nocivi per la vita. Un solo Dio suscita molti dubbi di credibilità (un unico soggetto che si dichiara Dio senza manifestare un minimo di ubiquità è piuttosto risibile), per cui l’unica soluzione possibile è avere un Dio unico e molteplice, come il Dio cattolico che nel suo essere uno e trino non è ne uno ne triplice ma in media è un Dio e mezzo.

 

 

(attenzione: i ragazzi che hanno generato queste riflessioni non fanno uso di droghe o alcool; il problema risiede in un errore di fabbricazione dei loro cervelli il cui rimedio è la rottamazione)
 
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2 pensieri su “Dio meno io uguale vita (l’equazione di Antoine)”

  1. Ahahah ho visto il video. Beh che dire, mi trovo d’accordo in parte, nel senso che i protagonisti del video cercano di rendera la preghiera più alla portata di tutti quindi è uno sforzo sulla carta accettabile. ..Certo che poi lo facciano strimpellando e gridando come ossesse peraltro stonando non poco è un altro paio di maniche… diciamo che stilisticamente i canti con la chitarrina non si addicono ad una struttura architettonica di quel tipo -e torniamo in effetti al punto di prima (hai ragione!) anche lo sforzo di innovarsi per stare al passo coi tempi si risolve in qualcosa di anacronistico. Ma non ci sono agenzia pubblicitarie serie che possano aiutare costoro?anche pro bono?   Comunque tu-sai-chi (no. non voldemort) mi sembra avere un odio viscerale per queste manifestazioni di fede quindi parte già in modo non obbiettivo 😀

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