Varie,eventuali ,accidentali e improbabili.

Pranzo divino

Dopo anni e anni di apprendistato, ho affinato la mia scienza dell’ organizzazione di eventi mondani irrilevanti. Dall’ analisi incrociata dei dati è venuto fuori che elementi fondamentali per la riuscita di una cena farlocca, sono:

1)     Un socio in affari. Qualcuno che ti aiuti a partorire l’ idea giusta; qualcuno che si divida le spese maggiori; qualcuno che se dici “facciamo uno scheletro di pongo” ti dice “si ma serve pure la bara”. Insomma qualcuno del Leone, tipo la mia collega Helèna.

2)   La modalità “ognuno porta qualcosa da mangiare”, perché cucinare per quindici non sempre è facile se devi anche ricostruire il set di un omicidio.

3)    Deflettere parte della creatività sugli ospiti scegliendo un tema per la serata.

Presa la colla vinilica e le forbici con la punta arrotondata?

Perfetto!

Per salutare l’ autunno io e la mia socia abbiamo proposto un pranzo pagano in cui ogni avventore doveva portare un idolo, un feticcio capostipite di un nuovo culto. Vi consiglio di chiarire bene il concetto perché metà degli invitati penseranno che state scherzando. Ricordate di preparare apposito altare e di immortalare con qualche foto il nuovo Pantheon.

Fra le varie divinità apparse al pranzo vorrei menzionare San Pei, Gesù Crosta (un pezzo di pane appeso a due spiedini a forma di croce), Quelo (con qualche capello-chiodo in meno), la Dea Melanzana, il Dio ‘A Nubi (una nube sicula), e varie divinità falliche che interagivano sinistramente con una divinità a forma di pecorella.

3 pensieri su “Pranzo divino”

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