Serial review

Serial Review (5) : The Tudors

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Credi di conoscere una storia

Ma sai solamente come finisce

Per arrivare al cuore della storia

Devi tornare all’inizio.

 

Con queste parole inizia la sigla di una delle ultime serie del canale via cavo Showtime :The Tudors

La serie creata da Michael Hirst si propone di raccontare le vicende legate al regno di Enrico VIII una figura storica controversa, un monarca noto fra le altre cose per aver avuto sei mogli a per aver causato lo scisma con la chiesa cattolica mettendosi a capo di quella britannica, e dovrebbe interessare gli eventi storici avvenuti più o meno nella prima metà del sedicesimo secolo.

Parlare della storia di uno sceneggiato a carattere “storico” ha poco senso…per cui mi fiondo sulla critica.

Premetto che la serie mi è piaciuta perché è riuscita a mantenere più o meno vivo il mio interesse durante i dieci episodi della prima stagione , e che avendo apprezzato alcuni dettagli di solito assenti in altre serie mi è venuto più facile sorvolare su un’impostazione da soap opera a volte invadente nonché a tutta una serie di sviste errori storici e anacronismi che ho notato –direte voi:”per la tua eccelsa conoscenza della storia britannica” – grazie all’uso di Wikipedia…

Fondamentalmente , la storyline  principale che si delineerà nella prima stagione –circondata da tutta una serie di avvenimenti legati ai rapporti fra l’inghilterra e gli altri paesi europei- riguarda il rapporto fra Enrico e Anna Bolena e il tentativo di lui di trovare una scappatoia legale al matrimonio con Caterina d’Aragona ,amatissima dal popolo, per poter soddisfare questo irrefrenabile desiderio che diventerà un vero è proprio sentimento amoroso.

Proprio questo concentrarsi sulle vicende romantiche –per quanto una buonissima parte del racconto verte come dicevo su guerre, rapporti con la chiesa ecc – è stato un leggero ostacolo , visto che tali tematiche non hanno su di me un grandissimo appeal, rischiando in più di un momento di trasformarsi in un romanzo Harmony in salsa medioevale. Tuttavia , questa liaison fra il Re e Anna Bolena riesce a mettere in moto tutta una serie di meccanismi che coinvolgono gli altri personaggi e situazioni ben più interessanti di quei momenti in cui i due leggono l’uno le lettere dell’altro fremendo di desiderio. Oltre a questa apprezzabile digeribilità dell’elemento “rosa” la serie fa uno spudorato e giustificato sfoggio,innanzitutto di costumi d’epoca veramente belli –probabilmente avranno svuotato i teatri britannici visto che la serie è girata in Irlanda – che diciamolo in un film/serie “in costume” sono il minimo indispensabile per non far storcere il naso;di effetti in computer graphic decenti per rappresentare navi e paesaggi –anche questo utile per non estraniare lo spettatore dal racconto – ; di attori di alto livello (ora ne parlerò in maniera più approfondita) ;e di sesso.

Mi libero subito della tematica sessuale: è presentata come se fosse chissà quale scandaloso traguardo televisivo (più o meno questo il tono usato nel comunicato stampa di Premium Gallery che  trasmette la serie sul digitale terrestre) ma in realtà di scandaloso c’è veramente poco;il sesso è mostrato in maniera evidentemente “glamourizzata” complici gli abiti ‘cinquecenteschi e la scelta dei due attori protagonisti; E parliamo proprio degli attori: è chiaro che si parli si una serie altamente erotica se per interpretare quel grassone,pare sifilitico, di Enrico Ottavo , si sceglie un modello indossatore di intimo –queste le sue referenze su wikipedia ,già ho detto tutto- cioè  Jonathan Rhys Meyers (avete presente l’odioso protagonista di Match Point il film di Woody Allen..beh  è lui.). Per carità non che reciti male –se non fosse per quella voce fastidiosissima che si ritrova- però la sua presenza nella serie è evidentemente una mossa della produzione per estendere il pubblico a teen agers  arrapatee scalpitanti. Natalie Dormer che interpreta Ann Boleyn è molto brava e soprattutto ha un volto molto particolare che la fa sembrare al contempo dolce e calcolatrice –anche lei “stranamente” più sexy e prospera del corrispettivo storico- . Degni di nota sono il grande Sam Neill (Jurassic Park – lezioni di piano) che interpreta il cardinale Wolsey durante tutta lasua carriera politica fino alla drammatica decadenza;Jeremy Northam che interpreta Tommaro Moro; Maria Doyle Kennedy che interpreta magistralmente la regina Caterina d’Aragona.

Per quanto riguarda l’attinenza con la storia diciamo che c’è una notevole riscrittura degli eventi :vicende accadute a distanza di decenni sono compresse nell’arco di pochi anni, il quasi 40enne Enrico (ai tempi a quell’età si era già nella vecchiaia) sembra avere poco più di trent’anni e la moglie qualche anno più grande di lui,appare particolarmente vegliarda – vengono nominati papi mai esistiti – alcuni personaggi muoiono in modalità,in età e in successioni completamente sbagliate –addirittura le due sorelle di Enrico, Maria e Margaret sono fuse in un’unica figura (chiamata Margaret  per evitare che il pubblico la confondesse con Maria la figlia di Enrico) la cui vita è un mix delle due – in più piazzano pure una ministoriella omosessuale assolutamente priva di riscontri storici,per infarcire se ancora ce ne fosse bisogno il tutto.

 

In definitiva:se non ci si aspetta un documentario storico e si apprezzano gli sforzi per lo più riusciti di creare un’ambientazione credibile e una narrazione interessante allora non è da perdere.E siccome per la prima volta ho trovato una serie in cui se ci sono battute in altre lingue (qui spagnolo ,italiano,e francese) queste non vengono storpiate con la pronuncia inglese mi sbilancio con un voto alto.

VOTO: 8.3

 

Sito ufficiale:  http://www.sho.com/site/tudors/home.do

 

Curiosità:

 

I dialoghi sono in inglese arcaico.

 

Il creatore della serie Michael Hirst è lo sceneggiatore di Elisabeth il film con Cate Blanchet diretto da Shekhar Kapur.

 

La sigla iniziale è bella ecco il link:  http://www.youtube.com/watch?v=ntQOSkd3j_I

 
 
anna bolena

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