Riflessioni senza riflesso

Come rispondere ad un violino nella notte?

(Post del 18 luglio 2008)

Ieri notte, mentre sfogliavo le ultime pagine della Guida Galattica  per Autostoppisti, ho cominciato a sentire un lieve ronzio che inizialmente avevo scambiato per l’ ennesima zanzara, ma che in pochi secondi si è rivelato essere una melodia proveniente da un violino suonato chissà dove in una notte di luglio. Sono abituato a sentire musica durante il giorno perché vicino alla casa al mare abita un musicista (o un famiglia di musicisti) che suona una serie di imprecisati strumenti a fiato, ripetendo spesso di anno in anno 2 – 3 motivi che ormai so a memoria e cimentandosi talvolta con qualcosa di nuovo; ma il violino ero quasi certo di non averlo mai sentito da quelle parti, così mi sono affacciato al balcone scrutando fra le case illuminate dalla luna e da qualche luce sonnolenta dei lampioni e dell’ interno delle stanze dei sonnambuli. Il violino sembrava lontano, non troppo ma comunque lontano e rintracciarlo è stato impossibile.
Ho sempre apprezzato questo modo di condividere la propria arte rivolgendola a sconosciuti o magari a nessuno, e questa immediatezza e anonimità sia del mittente che del destinatario forse può darle solo la musica. Mi sono quindi chiesto come poter ricambiare;come far sapere al/alla violinista che ero in ascolto? Ho frugato fra le mie poche doti artistiche e ho escluso subito la possibilità di manifestare il mio trasporto con un disegno (per ovvie ragioni logiche che in quanto ovvie e in quanto logiche non è necessario siano esplicitate). Anche l’ idea di buttare giù due righe, esaltando la missione dell’ artista generoso, è sfumata – sebbene fosse stata accompagnata dall’ idea di realizzare con il foglio scritto il  più sorprendente degli aeroplani di carta in grado di raggiungere il musicista interessato, dopo aver fatto scendere tutti i passeggeri dalle uscite indicate dalle scie luminose che si trovano lì, lì e lì – . Rimembrando una brevissima carriera attoriale  ho pensato di interpretare vecchie battute adatte alle circostanze ma nulla delle parole di Gesù o di un vecchio siculo morente coincideva con quello che volevo esprimere. Ho azzardato una nota, improvvisando una canzone, ma qualche istante dopo aver prodotto quel suono grottesco in un campanile di una chiesetta, in una piccola cittadina del Kansas , una vecchia campana si incrinò irrimediabilmente dopo 70 anni di onorato servizio. Ho cercato sul fondo del mio bagaglio artistico trovando uno stuzzicadenti e 5 centesimi ma nessuna traccia di doti musicali, rinunziando così all’ idea di rispondere all’ assolo di violino con un assolo di “Padella sbattuta con l’ attizzatoio”. Infine ho pensato che il modo migliore per ricambiare cotale generosità, quello che avrebbe mantenuto lo stesso spirito anonimo e misterioso sarebbe stato battere le mani: un applauso scandito echeggiante nella notte proveniente da chissà dove – si sarebbe detto il violinista – da chissà chi……..tuttavia temendo che a quel suono sordo i miei vicini, svegliati dal sonno profondo, avrebbero deciso di ingannare il tempo scaraventandomi giù dal balcone, ho deciso di  restare in silenzio continuando a leggere il mio libro con un piacevole sottofondo musicale.

6 pensieri su “Come rispondere ad un violino nella notte?”

  1. credo che il non aver urlato velate minacce nel cuore della notte – “c’è gente che vuole dormire!”- possa essere stato interpretato come apprezzamento.
    comunque sei stato fortunato: il violino è lo strumento che meno sopporta lo strimpellamento o l’arte di arrangiarsi. nessuno strumento emette un suono così primordialmente fastidioso quanto un violino suonato male.

  2. Ahaha parli per esperienza?
    Francamente non ricordo la qualità dell’esecuzion (è passato un pò di tempo, questo post è vecchiotto e devo sistemare un pò di cronologie) ma non mi semrbava orrida.

    Comunque se avessi urlato “c’è gente che vuole dormire” ne avrei svegliati altri dieci 🙂

    (parentesi: Close to me, la reviewer più feroce del west; è un onore 🙂 )

  3. non mettevo indubbio la piacevolezza della “sviolinata” e sì, per esperienza ti posso dare per certo che se l’esecuzione fosse stata pessima o non accettabile ne avresti un ricordo preciso e indelebile. non so, il violino è uno strumento strano, lo trovo molto più emotivo di altri. ma il mio è un parere da illetterata della musica, quindi completamente trascurabile.

    NB io feroce? ho sempre delle stellette di latta di riserva per rubicon…

    1. Ah beh se è per quello sono ampiamente illetterato anche io. 🙂

      Per le recensioni, indubbiamente a Rubicon riservi un ottimo trattamento (e come biasimarti!), ma ricordo tue recensioni al sapor di sicmitarra 😀 (e se non sbaglio – ma dovrei controllare- è con te che discordavo sulla qualità del -credo- penultimo episodio di Lost, -quello con lalucee la tizia romana-, che se condo me era scritto orridamente e secondo te no :D)

  4. non me la sento di controllare in quell’apocalisse di 3-400 commenti chi-cosa-come ci siamo detti direttamente o indirettamente, ma il mio giudizio sull’isola con il tappo è che ora e per sempre penserò ai darlton con uno sturalavandini in mano perché quello che meritano è avere fan – giustamente – inferociti che si dilettano a intasargli tutti gli scarichi di casa: che la tenessero a ristagno a casa loro la lucetta dorata.

    1. Ahahah infatti ho detto “dovrei controllare” un condizionale che tale resterà, perchè entrando nella sezione commenti di quella recensione si rischia di scivolare su qualche pozza di sangue.

      Condivido in parte il tuo giudizio e penso che se Rei leggesse quello che hai scritto gli verrebbe un collasso ahahah.

      Ma come è moda dire a Lost..move on.
      Se ti capita, vienimi a trovare ogni tanto…non parlo più di serie tv perchè con voi sulla piazza ha poco senso, però c’è X Factor 🙂 e oltre a quello cazzate casuali sparse qui e li. 😉

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